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Inviato il 11/11/2007 : 15:29:35
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COMPAGNIA DELL'ANELLO
Titolo: IL DOMANI APPARTIENE A NOI
Testo: Ascolta il ruscello che sgorga lassù ed umile a valle scompar e guarda l'argento del fiume che sereno e sicuro va.
Osserva dell'alba il primo baglior che annuncia la fiamma del sol ciò che nasce puro più grande vivrà e vince l'oscurità.
La tenebra fugge i raggi del sol Iddio dà gioia e calor nei cuor la speranza non morirà il domani appartiene il domani appartiene il domani appartiene a noi.
Ascolta il mio canto che sale nel ciel verso l'immensità unisci il tuo grido di libertà comincia uomo a lottar.
Chi sfrutta nell'ombra sapremo stanar se uniti noi marcerem l'usura ed il pugno noi vincerem il domani appartiene il domani appartiene il domani appartiene a noi.
La terra dei Padri, la Fede immortal nessuno potrà cancellar il sangue, il lavoro, la civiltà cantiamo la Tradizion.
La terra dei Padri, la Fede immortal nessuno potrà cancellar il popolo vinca dell'oro il signor il domani appartiene il domani appartiene il domani appartiene a noi.
http://web.tiscalinet.it/elena_petri/domani.html |
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Inviato il 17/02/2008 : 18:14:45
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Ma quale “Cosa nera”, noi siamo La Destra italiana Sono ormai quindi anni che mi guadagno da vivere facendo il giornalista. Ho fatto tutta la trafila, dalla gavetta fino ai vertici. Conosco quindi tutti i trucchi del mestiere e quelli della comunicazione. Tutti sanno che la penna può ferire più della spada. Anzi, a volte può anche uccidere o determinare il destino di questo o quel personaggio, di questo o quel evento, di questa o quella legge. Non a caso la stampa viene considerata “il quarto potere” dello Stato. Tutto vero. Ma se queste cose sono, diciamo il pane comune della società civile, figuriamoci per gli addetti ai lavori. Come tutti sanno La Destra ha siglato ufficialmente un accordo elettorale con la Fiamma Tricolore. All’interno del partito, com’è giusto che sia, si è sviluppato un dialogo interno sulla sua opportunità o meno. Un discussione ovvia e scontata. Alla fine l’accordo c’è stato. Da quel momento i colleghi giornalisti si sono lanciati su due cose in particolare: la nascita di quella che loro chiamano “Cosa Nera” e il simbolo elettorale molto simile a quello di Alleanza Nazionale. Partiamo dal simbolo. Come si sa oggigiorno tutti i simboli si somigliano “Cosa Nera” appare ovvio e quasi scontato che si tratta del solito atteggiamento discriminatorio di una certa stampa asservita ai poteri forti o alla sinistra. Certo, ci sta pure che l’Unità parli di “Cosa Nera”, in fondo dal quotidiano fondato da Antonio Gramsci non è che ci si possa aspettare qualcosa di diverso. Sarebbe del tutto innaturale. Così come sarebbe assurdo aspettarselo da Il Manifesto e da Liberazione. Il fatto è che qui non esiste nessuna “Cosa Nera”, qui esiste La Destra, l’unica destra parlamentare in Italia. L’unica che ha diritto di esistenza lo scioglimento, la liquefazione per mano del suo leader di Alleanza Nazionale. L’accordo elettorale tra La Destra e la Fiamma Tricolore, in fondo, non è altro che un cartello tra gi unici due partiti eredi del Movimento sociale dopo la scomparsa di An all’interno del Ppe. Quindi nulla di strano, nulla di sovversivo, nulla di radicale. L’estrema destra o la destra radicale è altra cosa. Degna di rispetto, ma altra cosa. Altre scelte, anche difficili, altri interessi, altri obiettivi. E questo i colleghi giornalisti ed i politici lo sanno bene. Mestare quindi nel torbido per far venire a galla fanghiglia per insozzare la campagna elettorale di chi si sa già ha un potenziale elettorale di almeno il 6% degli italiani vuol dire giocare sporco. Ci avevano accusato di essere una creazione di Silvio Berlusconi. Ci avevano accusato di essere nati con i soldi di Arcore, di vivere con i soldi del Cavaliere. Ci avevano accusato di esserci svenduti al capitale, di essere dei rottami, degli inconsistenti, di un partito fatto di trombati. Abbiamo dimostrato, invece, di non avere le palle di velluto per dirlo alla Santanchè. Abbiamo dimostrato che la lealtà nei confronti di un leader politico non si baratta con la dignità, né tantomeno con la svendita dei propri ideali, dei propri valori, della propria memoria. Noi non andiamo a piangere lacrime di coccodrillo ad un anniversario tra i più importanti per la destra italiana per poi buttarci anima e corpo tra le braccia di coloro che per decenni hanno rappresentato tutto quello che combattevamo. Non abbiamo messo all’asta la nostra anima. Nemmeno per un posto in parlamento. Nemmeno per una poltrona al governo. Nemmeno per lo scranno di una presidenza delle Camere. Non lo abbiamo fatto noi, non lo hanno fatto gli amici della Fiamma Tricolore. Abbiamo vinto noi. Anche se non supereremo lo sbarramento del 4%. Nonostante tutto avremo vinto noi. Perché non abbiamo tradito gli elettori, Non abbiamo tradito i militanti. Non abbiamo tradito i nostri morti. Non abbiamo tradito noi stessi. Ha avuto più coraggio e palle Pier Ferdinando Casini con l’Udc che Gianfranco Fini. Un uomo che non ha mai voluto misurarsi in un congresso perché non “bulgaro”. Uno che non avuto il fegato di confrontarsi con l’elettorato perché sapeva che farsi contare sarebbe equivalso a perdere ogni credibilità. Un uomo che il fegato non ce l’ha mai avuto. Non tutti nasciamo coraggiosi, bisogna essere anche un poco incoscienti per esserlo. E chi è un freddo calcolatore non può aver coraggio. Se non verso se stesso e le azione che si compiono in nome e per conto dei propri interessi. In fondo non diciamo nulla di nuovo. Si tratta di commenti triti ritriti. Una cosa però possiamo affermarla con certezza: Fini è coerente. Coerente con se stesso e con quello in cui ha sempre creduto: se stesso. Il resto non conta. Non conta il suo partito, non contano gli iscritti, non conta la storia. Non conta il passato. Non conta nulla se non il proprio interesse. Lo sapevamo. Lo abbiamo sempre saputo. La coerenza però, almeno per noi, è altra cosa. La coerenza è la scelta difficile fatta da tutti noi de la Destra. La coerenza è la decisone di correre da soli, quella di misurarsi con le urne ed il voto. Quella che i dice che potresti non tornare in Parlamento. Quella di mettersi in gioco in prima persona. La coerenza è quella della Fiamma Tricolore e della battaglia che da anni portano avanti. La coerenza è ….continuare ad essere di Destra, a propagandarne i valori, gli ideali il credo. E’ continuare a lottare per l’Italia, per il sociale, per i salari adeguati, contro il carovita, contro la casta politica ed economica. Contro i poteri forti. Quegli stessi che oggi vedono in Matteo Colaninno, e quindi in Confindustria, il capolista del Partito democratico. Questa è la Destra. La Destra che c’è e ci sarà. Tutto il resto, per dirla alla Califano, è noia.
Stefano Schiavi - Direttore "ladestranews.it"
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Inviato il 18/02/2008 : 16:41:33
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Anche la Lega mostra nervosismo per la Destra e la Santanchè “La Lega rispetti l’onorevole Santanché. La dichiarazione del senatore Stiffoni è veramente disgustosa. Evidentemente c’è nervosismo, perché sanno che nella loro coalizione la Turchia in Europa è un obbligo”. E’ quanto dichiara Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra.
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Inviato il 18/02/2008 : 16:44:41
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Quale condanna per chi viola la vita dei bambini? La pedofilia è tra i mali oscuri della nostra società ed uno dei più gravi e sentiti da tutta la collettività, perché i protagonisti delle tante storie tristi e agghiaccianti sono i bambini, piccole esistenze che si spezzano per il brutale impatto di adulti deviati, generando terribili effetti. Da specifici studi è risultato che, rispetto alla media della popolazione, i bambini coinvolti nella pedofilia hanno una probabilità più alta del 500 % di ammalarsi in età adulta di depressione e del 400 % di ricorrere al suicidio. Il pedofilo è una persona subdola che sa rapportarsi molto bene con i bambini, comportandosi da amico e facendo sentire loro che possono fidarsi di lui. Spesso le violenze avvengono tra le mura domestiche, proprio lì dove i bambini dovrebbero essere più al sicuro, compiute dagli stessi familiari o da persone amiche e purtroppo, non sono circoscritte solo alle famiglie degradate, ma si estendono a tutte le classi sociali e a tutte le categorie di professionisti. I dati raccolti sono sconcertanti ed evidenziano un fenomeno in costante aumento anche per la diffusione tramite Internet. La rete, infatti, facilita per sua natura lo scambio di opinioni e quindi anche la diffusione della pedopornografia. I numeri dell’orrore corrono da un capo all’altro del mondo, in Italia ogni anno si registrano 23.000 casi di pedofilia. La fascia più coinvolta è quella fra gli 11 e i 14 anni ma è in aumento anche quella tra 0 e 10 anni. Nel Regno Unito, secondo i dati forniti dal Ministero dell’interno, nel biennio 2005-2006, circa cinquemila ragazzi di età inferiore ai 16 anni sono stati violentati e almeno seimila sotto i 13 anni hanno subito molestie sessuali. In tutto il mondo circa 150 milioni di bambine e 73.000 milioni di bambini sotto i 18 anni subiscono ogni anno “manipolazioni” e contatti sessuali forzati. Due milioni di bambini nel mondo sono sfruttati nella produzione di pellicole pedopornografiche e più di un milione risultano vittime di turpi traffici che hanno come destinazione i “baby-bordelli tropicali”. La pedofilia, definita come l’attrazione sessuale verso bambini in età pubere o pre-pubere, cioè in età generalmente inferiore a 13 anni, in psichiatria è catalogata nel gruppo delle parafilie, ovvero fra i disturbi del desiderio sessuale e come tale, come sostenuto, non può considerarsi una malattia fisica curabile dalla quale cui si possa guarire, ma, piuttosto, una patologia della psiche che non si risolve attraverso un intervento mirato esclusivamente sul corpo. Sicuramente una legge non è sufficiente per cancellare gli orrori delle violenze della pedofilia, ma può rappresentare un argine alla diffusione di questo reato oltre ad un contributo per combatterlo. Il problema deve essere necessariamente affrontato e, se non debellato, almeno represso, per annullare gli effetti antiumani di questa perversa e diabolica pratica. Negli ultimi anni, a causa dei clamorosi casi di pedofilia sadica in Italia, sono state invocate da più fonti degli interventi terapeutici per i pedofili e tra questi, anche la castrazione chirurgica, che ha avuto in altri paesi un grande impiego nel trattamento dei crimini sessuali, ma, nel caso specifico dell’argomento trattato, non serve perché l’atto sessuale pedofilico non richiede necessariamente l’erezione né tanto meno la penetrazione, ma anche solo compiacimento a guardare, a toccare, a far compiere gli atti ad altri, a fotografare, ad annusare semplicemente la vittima, oppure ad usare violenza con corpi estranei e oggetti. In Italia la pedofilia come reato è disciplinata dalla legge n. 66 del 15 febbraio 1996 “ Norme contro la violenza sessuale” e dalla legge 269/1998, che hanno introdotto degli specifici articoli nel codice penale e recentemente è stata aggiornata dalla legge 38/2006 “Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedo-pornografia anche a mezzo Internet”. L’introduzione nel nostro codice penale in materia di pedofilia di pene sensibilmente più severe rispetto a quelle previste, dirette ad ottenere condanne più forti da parte dei giudici, non sembra da sola essere sufficiente a combattere questo reato così aberrante. Diventa quindi necessario, oltre che correggere il regime sanzionatori insufficiente, introdurre strumenti diversi. Si parla molto oggi di castrazione chimica, ovvero la somministrazione periodica all’incriminato di particolari farmaci, utilizzati solo in casi specifici per la cura di precise forme tumorali che si è visto hanno l’effetto di inibire la secrezione degli ormoni maschili e quindi la libido. In diversi Stati d’oltreoceano (California e Canada) ed europei (Francia, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia) la castrazione chimica è già legge. A Londra viene praticata, dietro richiesta volontaria, per i pedofili recidivi ed è stato proposto di renderla obbligatoria per tutti i condannati per pedofilia. Ma anche se l’intervento di castrazione in alcune parti del mondo consegue un certo successo, la questione rimane aperta per quanto riguarda la capacità dei farmaci di innescare uno stabile mutamento di comportamento nel soggetto pedofilo. Infatti non esistono studi scientifici in grado di ritenere che una terapia di questo tipo sia risolutiva, in quanto produce i suoi effetti sino a quando viene somministrata, per poi cessare ogni effetto in seguito alla sospensione della terapia La pedofilia allo stato attuale non ha cure efficaci che possano garantire una reale “guarigione”. Infatti la percentuale di recupero dei pedofili tentata sia in Europa che nel mondo, rispetto all’espansione del fenomeno, è bassissima ed è pari al 3-5 % ! Un grande aiuto nella lotta alla pedofilia si è avuto da interventi a più ampio spettro quali le campagne informative sulla cultura dell’infanzia, sulle relazioni familiari operate attraverso tutti i canali disponibili, dalla scuola alla famiglia, ai mass media ad Internet. In conclusione, per risolvere quanto più possibile il problema della pedofilia, non si possono che abbracciare tutti gli argomenti trattati.
Il Dipartimento nazionale donne propone:
• Potenziare le campagne informative alle famiglie attraverso ogni possibile canale. • Offrire strumenti di conoscenza e formazione agli adulti che sono a stretto contatto con i bambini, dai familiari alla scuola che hanno il delicato compito di ascoltarli e dialogare con loro affrontando insieme le loro ansie e i loro problemi. • Istituire un Garante nazionale per l’infanzia. • Dare aiuti alle associazioni che lottano contro la pedocriminalità • Rafforzare le indagini conoscitive sul reo, rendendole pubbliche a chi ne faccia richiesta a fini di tutela. • Inasprire le pene previste. • Interdire per sempre i colpevoli dalla curatela, dalla potestà e tenerli lontani per tutta la vita da qualsiasi possibile contatto con i minori, sia in ambito familiare che sociale. • Sottoporre il reo ad una perizia psicologica per capire il tipo di percorso rieducativo a lui necessario. Il percorso viene effettuato in carcere, da servizi sociali e sanitari specializzati e continuato per un periodo anche dopo lo sconto della pena al fine di rendere il colpevole consapevole della propria responsabilità nel reato sessuale compiuto e dell’offesa impartita alle vittime. • Studiare piani di prevenzione, atti ad individuare i fattori che possono far deviare ulteriormente • Introdurre, a sostegno della terapia socio riabilitativa, la castrazione chimica, senza sconto di pena (altrimenti potrebbe essere una scelta di comodo per abbreviare la detenzione) al fine di evitare ulteriormente un’eventuale recidiva. • In caso di recidiva, dopo lo sconto della pena, tenere a vita in specifici istituti il colpevole facendolo lavorare. Antonella Sambruni, responsabile nazionale Dipartimento Donne
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Inviato il 19/02/2008 : 19:21:04
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Per i militanti e i dirigenti di An è l'ora delle scelte
"Se un uomo, non è disposto a rischiare qualcosa per le sue idee, o non valgono a niente le sue idee, o non vale a niente lui". Ezra Pound. Qualcuno, dentro Alleanza Nazionale, ricorda quanto detto dal poeta americano? Pare che di uomini pronti a rischiare qualcosa per le proprie idee, visto il voto all´unanimità espresso dalla direzione nazionale di AN sulla linea di Fini, non c´e ne siano. Va rilevato però come Fini sia indiscutibilmente il più coerente di tutti. E´sicuramente l´unico che non ha mai fatto mistero della sua vocazione popolare (PPE). E´ la stessa persona che per sbaglio entrò nel Movimento Sociale Italiano, che non ha mai avuto nel suo portafoglio il santino di Mussolini, che al collo non ha mai portato la croce celtica, che non ha mai partecipato ai campi Hobbit, che non si è mai difeso "fisicamente" dal comunismo. Gli altri, o perlomeno, molti dei presenti alla direzione nazionale, i santini, le croci celtiche le continuano a portare. Stessa cosa avviene anche a livello locale. A parte alcuni dirigenti provinciali di AN, legittimati dalla loro provenienza democristiana, e quindi giustamente e coerentemente entusiasti di entrare nel partito popolare europeo, tutti gli altri, con qualche distinguo, ad oggi solo verbale, sono in religioso silenzio. Cercano di rimuovere velocemente dalla loro testa e dalle loro tasche, i santini, i simboli, e anche i morti che la destra ha avuto. Liberi di farlo. Nella vita, e in politica, ci sono però momenti in cui si deve scegliere da che parte stare, ascoltando la propria mente e alle volte anche il cuore. Sta a molti di loro, stabilire in questi giorni, quali sono ancora le loro idee, e se sono disposti a rischiare qualcosa.
Coordinamento Provincia di Varese LADESTRA
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Inviato il 23/02/2008 : 09:57:48
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Buontempo: Fuori dall'euro e ritorno alla lira "Fuori dall'euro e ritorno alla lira". E’ quanto proposto da Teodoro Buontempo, presidente de La Destra, al comitato politico del movimento che ha il compito di redigere il programma elettorale. «La mia proposta nasce dalla constatazione che i cittadini non riescono più a far fronte alle spese quotidiane. Rimanere in Europa – prosegue Buontempo – non vuol dire subire passivamente regole che ci danneggiano gravemente, decise nel chiuso di un’assemblea da Prodi, allora presidente della Commissione europea, che stabilì per l’Italia un cambio assolutamente sfavorevole». «Sono consapevole che non si tratta di un passaggio semplice – sottolinea Buontempo – sarà probabilmente necessario un referendum, ma l’Europa intesa come “Europa delle nazioni” non può trascurare le esigenze dei singoli Paesi». «Il debito pubblico italiano – aggiunge Buontempo in conclusione – è un debito interno e quindi non si aggraverebbe con il ritorno alla lira, unico strumento per il controllo del potere d’acquisto».
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Inviato il 23/02/2008 : 10:13:50
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Corriere della Sera: LA DESTRA di Storace e Santanche al 3 per cento. Ma può attrarre il 12.
di RENATO MANNHEIMER La Destra costituisce una delle molte importanti novità apparse negli ultimi tempi nello scenario politico nel nostro Paese, grazie alla rimodellizzazione, ancora in corso, dell’offerta dei partiti. 1) Quanti sono i votanti e i simpatizzanti per La Destra. Dato anche il poco tempo trascorso dalla creazione di questa forza politica ad oggi, è ancora problematico stimarne con precisione il consenso tra gli elettori. Oggi, secondo la gran parte degli istituti di sondaggi, dichiara di essere pronta a votarla una quota oscillante tra l’1 e il 3% della popolazione. E il mercato potenziale, rappresentato da coloro che si dichiarano disponibili a prendere in considerazione questa formazione politica, pur senza avere ancora deciso di votarla, è ancora più ampio e raggiunge il 12%. Si tratta, naturalmente, di mere intenzioni che dovranno subire il vaglio della verifica nei comportamenti veri e propri che verranno attuati il 13 aprile. 2) Chi sono. Dal punto di vista delle caratteristiche socio- economiche, l’elettorato de La Destra assomiglia per certi versi a quello tradizionale di An. Si tratta, in misura relativamente maggiore, di maschi, di età «estreme» (vale a dire giovanissimi e/o anziani), con titolo di studio medio-basso e residenti in centri medio-piccoli. C’è, tuttavia, un certo interesse verso questa formazione anche in qualche settore dell’élite economica e finanziaria. Sul piano dell’orientamento politico, la maggioranza degli elettori de La Destra (ma non tutti) proviene da ex votanti per An, che si definiscono (appunto) fortemente «di destra», delusi dalla «svolta al centro» del partito di Fini. C’è, tuttavia, una quota minoritaria, proveniente da elettori indecisi, generalmente orientati al centro, che dichiarano di vedere nel partito di Storace una forza «diversa e innovativa». OAS_AD(’Bottom1#8242;); 3) Dove possono arrivare. Se La Destra manterrà il livello attuale di consensi non supererà la soglia di accesso alla Camera dei deputati e rimarrà quindi senza rappresentanza parlamentare. Occorre dire, tuttavia, che negli ultimi mesi, tutti gli istituti di sondaggi hanno rilevato, chi più chi meno, una crescita di intenzioni di voto nei confronti di questa forza politica, anche a seguito di una sua maggiore presenza sui mezzi di comunicazione. È ragionevole pensare che se, nel corso della campagna elettorale Storace e la Santanché sapranno comunicare bene, possono incrementare ulteriormente i loro consensi.
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Inviato il 23/02/2008 : 14:16:03
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Domenica 24 febbraio su LIBERO inserto dedicato a LA DESTRA con il programma e il candidato premier. Sconfiggiamo l'oscurantismo dei maggiorenti della politica. Leggete e aderite
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