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lothar
Forumista Full-Time

84 Messaggi

Inviato il il 13/10/2009 :  13:24:30  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Notizia di qualche giorno fa che ho trovato su giornale.it, io l'ho trovata preoccupante, ora spero che la gente aprà gli occhi e che capisca, che di questo passo, rischieremo di essere prima o poi sovrastati.
Allarmismo non fondato? Lo si diceva pure quando qualcuno diceva che avrebbero prima o poi votato, che si sarebbero candidati avrebbero fatto un partito, che è invece era solo pura fantasia,invece NO ! Sta avvenendo , io spero che non siamo già nel punto di irreversibilità, e che tutti facciano fronte e gruppo intorno ad un'unica cosa: salvaguardare la nostra italianetà con la cultura la religione le tradizioni i nostri prodotti e tutto quello che ci fa essere italiani. Se si va avanti cosi prima o poi li troveremo al governo, e con il sistema elettorale che abbiamo dove un piccolo partito tramite il gioco delle alleanze può decidere se fare cadere o no una coalizione.....c'è da preoccuparsi.Poi provocatorio il nome "La nuova Italia"...
Mi domando ma quei partiti che sono sempre andati contro gli ideali di destra volevano questo, volevate questo?
C'è chi dice che ognuno sarà libero di professare la propria religione le proprie tradizioni (per me va bene c'è scritto nella costituzione ma l'italia si riconosce in quella cattolica), io credo che c' è il rischio che arriveremmo come tempo fa successe, via i crocefissi da oggi ci sarà una sola religione....e cosi non è + libertà di religione.
Nei loro ideali non c'è il professare ognuno il proprio culto ma c'è nè uno solo, loro vogliono la grande moschea a Milano e chissà anche dove, provate ad andare a costruire una chiesa li, chi ci proverebbe verrebbe magari giustiziato, chi è cattolico deve nascondersi per pregare...
Aiuto dalla sinistra in termini religiosi difficile averli visto che la storia ci insegna che sono stati persecutori dei cristiani e simbolo di ateismo ,però magari se si sentiranno dire da oggi basta bandiere rosse e verranno stuzzicati sui loro ideali, magari allora si che si ricorderanno di essere italiani.... o i leghisti inneggiatori di seicessionismo che si ricordano di essere italiani sventolando bandiere tricolori solo quando ci sono i mondiali di calcio per poi rinnegarle nella vita, ma che incentivano gli stranieri....
Non sono razzista e lotto contro il razzismo, finchè sono bravi corretti, lavoratori, non criminali e rispettano le nostre leggi e i nostri valori, ben venga tutto, ma quando tu non rispetti + tutto ciò, anzi vuoi padroneggiare , questo no !!!
Esempio il pericolo cinese, che oltre a livello di economia sulla concorrenza di mercato, sul nostro territorio c'è un problema di come hanno preso possesso del commercio in grandi città esempio milano e roma, dove se vuoi aprirti un'attività o non ci riesci, o se vuoi sei "costretto" a vendere i loro prodotti.....


http://www.ilgiornale.it/interni/lannuncio_i_musulmani_gia_pronto_partito_amministrative/21-09-2009/articolo-id=384297-page=0-comments=1

E' un mio pensiero personale questo qua e che spero lo sia anche di altri (scusate la lunghezza del thread) .
Salviamo l'italia !! La destra lo può fare !!

Modificato da - lothar in data 13/10/2009 13:25:37

DestraVenegonese
Moderatore

29 Messaggi

Inviato il 05/12/2009 :  08:23:19  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Abbiamo vissuto giornate di colpevole caos mediatico. Dapprima la proposta di istituire un’ora di Islam nelle scuole pubbliche, poi la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo contro il Crocefisso, infine il referendum svizzero sui minareti. Tutti hanno detto la loro, spesso a sproposito. Negli anni duemila anche politica ed informazione sono fast food nei quali mangiare tanto e subito. E a volte si vomita. Così è stata gettata benzina sul fuoco dello scontro di civiltà, tema davvero troppo inflazionato da otto anni a questa parte. Cui prodest ? Proviamo a fermarci un attimo tutti e ragionare, limitandoci al “piccolo” dibattito interno.
Indubbie sono le differenze tra la società Italiana e quelle Islamiche. Dico “quelle” perché è impossibile individuare un corpo unico omogeneo capace di includere utilmente tutti i mussulmani del pianeta. Pertanto chi si diverte a gettare inchiostro contro il tipico seguace di Maometto, descrivendolo come tagliagole, misogino, in perenne guerra contro l’infedele, può essere quantomeno tacciato di superficialità. Sia chiaro: tali “loschi figuri” esistono nel mare magnum che ondeggia verso La Mecca, così come non mancano individui pronti a far saltare in aria con loro l’Occidente variamente inteso. Quanto detto è tuttavia insufficiente per tratteggiare l’esistenza di un conflitto reale tra soggetti antagonisti.

Senza andare a ricercare cause prime o scomodare la geopolitica, basta qui trarre dall’ultima polemica sui minareti due tra i più accesi protagonisti: la Lega Nord e Massimo Teodori. I leghisti, felici per il responso popolare; il giornalista turbato. Se i primi, novelli crociati, si dividono tra l’ampolla del “dio Po” e l’acqua Santa, Teodori, fallaciano teorico dello scontro di civiltà, argomenta la presunta erroneità della scelta svizzera con la superiorità che il mondo Occidentale dovrebbe mostrare all’Oriente, garantendo anche ai mussulmani libertà di culto. Praticamente una barzelletta. La xenofobia e l’avversione per l’altro hanno caratterizzato tutti i popoli nella storia; soprattutto in momenti di crisi. Ciascuno ritiene la propria cultura “superiore” a quella del “vicino”: è normale e sano. E’ sbagliato, tuttavia, fare della propria presunta superiorità una categoria politica, in un senso o nell’altro: l’ historia magistra vitae sta lì a ricordare l’esempio dell’Impero Romano.

Dopo oltre millecinquecento anni poco è rimasto di quella lezione: il dibattito sul referendum svizzero non è che l’ennesima dimostrazione. Il tutto si può riassumere citando e commentando gli argomenti sostenuti dai contendenti pro e contro i minareti. Da una parte, infatti, si rallegrano i conservatori, gli anti – islamici, “quelli che l’Occidente”, per i quali inginocchiarsi verso est equivale ad un atto di guerra; dall’altra i professoroni democratici, pronti a bacchettare la stupida massa di montanari che non ha compreso.

La questione in realtà è molto semplice: gli svizzeri hanno detto no ai minareti, non all’Islam, né alle moschee. La libertà di culto, insomma, non c’entra nulla, e non si tratta assolutamente di una guerra di religione. Chi ha parlato di sconfitta della democrazia e coloro i quali, dopo aver utilizzato il Tricolore per l’igiene personale, hanno proposto di “arricchirlo” con una croce, sono finiti in fuorigioco.

I progressisti, per i quali la democrazia è una materia in cui rimandare le masse a settembre, hanno criticato la scelta del referendum, invocato la laicità, inveito contro la chiusura ed il razzismo. Tra essi il neoacquisto Gianfranco Fini, che, con la cravatta rosa e la sua mimica decisa – un po’ mamma un po’ porca – declina in modo persuasivo il concetto di identità dinamica. Per me - che mammone non sono e il rosa non mi rassicura (semmai mi “turba”…) – affermare che l’identità di un Popolo può mutare nel corso di una generazione è una contraddizione in termini. E una presa per i fondelli. Anche perché la coesione, in base alla quale individui possono vivere insieme, finirebbe in lavatrice, e la società stritolata.

Gli svizzeri lo hanno capito, poiché non si sono limitati ad impedire la costruzione di minareti, né hanno imitato il Governo Italiano, che sull’immigrazione fa solo molta propaganda ( come definire diversamente la politica dei respingimenti, tanto pubblicizzata, ma “utile” a filtrare soltanto il due per cento dei flussi complessivi ?): in Svizzera “entrare” e diventare cittadini è davvero molto arduo. Gli Italiani lo sanno bene.

D’altra parte in un Paese come l’Italia, a natalità zero ed in preda a migrazioni massicce, diventa difficile dire dei no ponendo questioni d’identità. A fronte di una popolazione immigrata che assorbe via via quote di società nazionale, come impedire la costruzione di luoghi di culto “altri”, preservando al tempo stesso l’ordine pubblico ? Il problema, per una Nazione che vuole restare sé stessa, si risolve certamente limitando l’immigrazione, ma soprattutto mediante radicali politiche demografiche. E’ una questione di equilibrio, che, qualora perturbato, determinerebbe inevitabilmente forti e drammatici scossoni. Non lo capiscono i “progressisti” e neppure i “conservatori”, parolai inconsapevoli che ignorano una differenza fondamentale: conservazione e Tradizione sono etimologicamente, nonché sostanzialmente agli antipodi.

Antonio Del Prete - La Destra
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